Bolzano, Pippo Stage, 8 settembre 2012
La prima cosa che noto arrivando al
Pippo Stage sono le tante magliette nere con scritte illeggibili,
capelli lunghi e barbe lunghe solo sul mento: è il “folclore”
brutal death metal. Molto pubblico sta chiacchierando fuori dalla porta,
mentre il primo gruppo ha iniziato a suonare da poco. Evidentemente
l'organizzazione è perfetta e si è iniziato in orario. Pubblico
delle grandi occasioni, alla serata Slaughter
in The Alps 3 al Pippo Stage. In cartellone i seguenti gruppi:
Meat Devourer - Naturno
Indecent Excision - Bolzano
Hatred - Reggio Emilia
Sick - USA
Coprophiliac - Roma
Non sono una esperta del genere, ma su scelta del figlio 13enne che già da qualche mese si era segnato l'appuntamento sul calendario, si va a sentire la serata Brutal Death, ma si, perché no? D'altronde sono proprio i concerti di generi che conosci poco, che poi si rivelano i più entusiasmanti. Entriamo: prezzi popolari (6,00 Euro l'ingresso) e noi che di biglietti ne dobbiamo fare tre, non possiamo far altro che gioire. Si possono acquistare cd e anche vinili metal, brutal o giù di lì. Mio figlio cerca le magliette “con cui può andare anche a scuola” e certo alcune di queste qui potrebbero non essere le più adatte per le scuole medie. Il merchadising è un po' truculento, sanguinoso, demoniaco, la gente no. Tutte persone tranquille, di lingua tedesca e italiana, gruppi musicali locali, uno americano, e italiani da Reggio Emilia e Roma. C'è un bel po' di birra (a buon mercato) ma (che pensate?) nessun ubriaco molesto o sdraiato per terra, né fuori né dentro. Chiariamo una volta per tutte che quelli che si ubriacano per passare il sabato sera sono tutti nelle vie del centro, (minorenni compresi) e qui e ai concerti in genere si viene solo ad ascoltare musica. Tutta bella gente che si diverte e si sfoga a ritmo di Brutal Death Metal, vestita secondo il folclore del genere, ma che se ti urta ballando, ti chiede pure scusa con un sorriso. Caratteristica di tutti i gruppi: chitarristi e bassisti velocissimi a muovere le dita sugli strumenti, cantanti che fanno la voce infernale col microfono, distruggendosi probabilmente la gola. I batteristi, quando ci sono, pestano che è un piacere. Il pubblico partecipa, si muove in circolo con un passo marcato o ondeggiano veloci la mano in aria seguendo le vibrazioni delle corde. Il ballo è una specie di pogo, diverso da quello punk o hardcore, è il pogo bruthal death. La maggior parte sono ragazzoni ben piantati, che quando si urtano e cadono a terra, si tirano su uno con l'altro e poi insieme si ributtano nel circolo: deve essere divertente. Se ti fai prendere dall'onda sonora, in poco tempo muovi a ritmo almeno la testa. Il gruppo più famoso è quello che arriva dall'America, dovevano partire in quattro e arrivano in due, il chitarrista e il batterista, gli altri si sono persi forse con le valigie a Linate. Nessun problema: il cantante e il chitarrista dei nostrani Indecent Excision danno una mano e la performance è da paura. Il pubblico apprezza molto. Il Pippo quando è pieno ha un'ottima acustica, ma il caldo all'interno del locale è a dir poco “brutale”: non capisco come quello con il cappottone nero molto "gotic" riesca a resistere. Nel cambio strumenti si esce a prendere una boccata d'aria. Restiamo anche noi a sentire gli ultimi ad esibirsi, i Coprophiliac di Roma. I testi non si capiscono, ma i titoli dei pezzi hanno sempre a che fare con gli escrementi, almeno così mi è sembrato di capire. Beh, ragazzi, gran bella serata! Organizzazione ottima, concerto partecipato; il pubblico stringe la mano ai musicisti a fine performance. Non ci eravate? Peccato! Vuol dire che ci vedremo il prossimo anno al Slaughter in the Alps 4!
Non sono una esperta del genere, ma su scelta del figlio 13enne che già da qualche mese si era segnato l'appuntamento sul calendario, si va a sentire la serata Brutal Death, ma si, perché no? D'altronde sono proprio i concerti di generi che conosci poco, che poi si rivelano i più entusiasmanti. Entriamo: prezzi popolari (6,00 Euro l'ingresso) e noi che di biglietti ne dobbiamo fare tre, non possiamo far altro che gioire. Si possono acquistare cd e anche vinili metal, brutal o giù di lì. Mio figlio cerca le magliette “con cui può andare anche a scuola” e certo alcune di queste qui potrebbero non essere le più adatte per le scuole medie. Il merchadising è un po' truculento, sanguinoso, demoniaco, la gente no. Tutte persone tranquille, di lingua tedesca e italiana, gruppi musicali locali, uno americano, e italiani da Reggio Emilia e Roma. C'è un bel po' di birra (a buon mercato) ma (che pensate?) nessun ubriaco molesto o sdraiato per terra, né fuori né dentro. Chiariamo una volta per tutte che quelli che si ubriacano per passare il sabato sera sono tutti nelle vie del centro, (minorenni compresi) e qui e ai concerti in genere si viene solo ad ascoltare musica. Tutta bella gente che si diverte e si sfoga a ritmo di Brutal Death Metal, vestita secondo il folclore del genere, ma che se ti urta ballando, ti chiede pure scusa con un sorriso. Caratteristica di tutti i gruppi: chitarristi e bassisti velocissimi a muovere le dita sugli strumenti, cantanti che fanno la voce infernale col microfono, distruggendosi probabilmente la gola. I batteristi, quando ci sono, pestano che è un piacere. Il pubblico partecipa, si muove in circolo con un passo marcato o ondeggiano veloci la mano in aria seguendo le vibrazioni delle corde. Il ballo è una specie di pogo, diverso da quello punk o hardcore, è il pogo bruthal death. La maggior parte sono ragazzoni ben piantati, che quando si urtano e cadono a terra, si tirano su uno con l'altro e poi insieme si ributtano nel circolo: deve essere divertente. Se ti fai prendere dall'onda sonora, in poco tempo muovi a ritmo almeno la testa. Il gruppo più famoso è quello che arriva dall'America, dovevano partire in quattro e arrivano in due, il chitarrista e il batterista, gli altri si sono persi forse con le valigie a Linate. Nessun problema: il cantante e il chitarrista dei nostrani Indecent Excision danno una mano e la performance è da paura. Il pubblico apprezza molto. Il Pippo quando è pieno ha un'ottima acustica, ma il caldo all'interno del locale è a dir poco “brutale”: non capisco come quello con il cappottone nero molto "gotic" riesca a resistere. Nel cambio strumenti si esce a prendere una boccata d'aria. Restiamo anche noi a sentire gli ultimi ad esibirsi, i Coprophiliac di Roma. I testi non si capiscono, ma i titoli dei pezzi hanno sempre a che fare con gli escrementi, almeno così mi è sembrato di capire. Beh, ragazzi, gran bella serata! Organizzazione ottima, concerto partecipato; il pubblico stringe la mano ai musicisti a fine performance. Non ci eravate? Peccato! Vuol dire che ci vedremo il prossimo anno al Slaughter in the Alps 4!
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