sabato 15 settembre 2012

Anche oggi sei qui


E' alla fermata dell'autobus. Infreddolito, con le mani in tasca, impaziente. Osserva attentamente ogni mezzo che si ferma. Quando il bus apre le porte allunga il collo, per osservare meglio le persone che scendono dalla corriera. Ha ancora il fisico acerbo, pur essendo molto alto. Mano a mano che il tempo passa, diventa sempre più impaziente. Cammina avanti e indietro, fumando nervosamente, lo zaino semivuoto buttato su una spalla. I jeans un po' calati sui fianchi, i piedi molto lunghi.
Ma ecco un altro autobus in lontananza. Lui lo segue con lo sguardo mentre arriva. Mi accorgo che i suoi occhi osservano attentamente i movimenti dell'autista, le sue orecchie aspettano il rumore delle porte che si aprono.
Ora vedo chiaramente un lampo nei suoi occhi: sta cercando qualcuno, fruga con lo sguardo tra i capelli, tra le giacche, tra gli zaini della gente che scende. La luce nello sguardo si fa sempre più ansiosa: non è lei, neppure questa, non verrà, non verrà. E' rigido, ha il collo ormai allungato al massimo, ma non demorde, cerca ancora, tra la massa di studenti che scendono dall'autobus che si è fermato in questo istante. E ancora quello scintillio, quella speranza: arriva, non arriva? Ho visto ancora quella luce. Mi ricorda lo sguardo dei bambini che aspettano la mamma all'uscita dell'asilo o gli occhi ansiosi di un cane che aspetta il padrone fuori dal supermercato.
Ecco, è lei: è bionda, truccata, sembra più adulta di lui, ma probabilmente ha la stessa età. La luce si fa certezza, l'ansia si placa, nonostante il corpo sembri ancora un po' rigido. Si rilassa del tutto solo mentre la bacia teneramente sulla bocca: Buongiorno amore, anche oggi sei qui.

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