domenica 27 gennaio 2013

NELLA TANA DEI CONIGLI - Intervista a The Little White Bunny


Vi è mai capitato di sentirvi stranamente protagonisti di una favola? Una favola ... ROCK, naturalmente! A me è capitato!
Sala prove
Una sera d'inverno, all'ora prestabilita, trovo un Bianconiglio che mi aspetta davanti ad una porta: non ha orecchie lunghe, ma lunghi capelli. Porto con me delle tortine alle carote per diventare grandi e un liquido giallo, gasato e in lattina ...per diventare piccoli. Come una novella Alice in Wonderland, seguo silenziosa  Bianconiglio che non porta l'orologio al collo, ma guarda l'i-phone e probabilmente pensa che sono in perfetto orario. Mi conduce attraverso scale e corridoi nella sua tana: e dopo un po', mi ritrovo in una sala piena di luci e strumenti, dove  Bianconiglio suona la chitarra, il Genio della Lampada suona il basso e la Lepre Marzolina picchia sui tamburi. Finalmente arriva il Cappellaio Matto che schiaccia tasti e canta e così  possiamo metterci tutti intorno ad un tavolino, a parlare di musica e a bere birra...

Sala prove
Dove sono stata?? Ma nella tana bolzanina di The Little White Bunny naturalmente!!! La sala prove o, meglio, quella fucina creativa, dove abili mani forgiano il pesante METALLO! (Frase degna di un Cinegiornale Luce-chissà da dove mi è uscita, questa)
Strumenti, cavi, amplificatori ovunque, cartoni di uova vuoti, teli, microfoni, enormi divani... dai quali comodamente seduta ho potuto assistere ad un miniconcerto e ho avuto l'occasione, anzi il  privilegio, di sentire un assaggio di pezzi "work in progress" del gruppo!! Che serata e che suono! Qualcosa ho anche filmato per voi, giusto per non lasciarvi ... a bocca asciutta! Ma voi lo sapevate che Yomo, la voce del gruppo, ha disegnato la copertina del loro cd Hole, uscito nel 2011?! Giovani uomini pieni di talento, simpatici... e che fanno la raccolta differenziata. Per chi non li conosce, dico che The Little White Bunny è un gruppo bolzanino, nato nel 2006, formato da Yomo (voice) - Tomoski (guitar) - Mike (bass) - Dezza (drums).
Secondo me, la loro musica è molto riconoscibile, dire metal è riduttivo, perchè non è "solo" metal ma è qualcosa d'altro ed è nelle esecuzioni dal vivo che questo suono viene valorizzato al meglio. Al momento stanno lavorando ad alcuni pezzi...Ma vediamo come hanno risposto alle mie domande!

Foto di The Little White Bunny

La vostra band si è formata nel 2005. Come vi siete conosciuti e quando avete composto il primo pezzo originale? Cosa facevate prima di suonare insieme?

Ci eravamo visti già tutti di sfuggita qualche volta, annusati a distanza, un paio suonavano insieme, qualcuno suonava ovunque, qualcun altro era troppo piccolo ma abbastanza faccia di culo da farsi notare. Così, un giorno, spinti dalla voglia di provare qualcosa di nuovo, ci siamo ritrovati a comporre il primo pezzo, parlava di una gallina a due teste che sfidava un dio a caso, era molto melodico, diverso da quello che facciamo ora, ma fu un buon inizio, tant'è che senza quella vena di assurdità forse non avremmo continuato a suonare fino ad oggi.

Il vostro è un suono molto potente, dal vivo la vostra musica mi ha sempre fatto l'effetto di un'onda, che ti colpisce, ti scuote, un ritmo incalzante, e una forte presenza scenica. Nel vostro sito scrivete che fate metal...ma la mia impressione è che sia un metal molto nuovo, definirlo solo “metal” è riduttivo. Quali sono le vostre influenze e in quale direzione sta evolvendo il suono dei Little White Bunny? 
Copertina album "HOLE"

Hai ragione, arrivare a dare una definizione specifica del nostro suono è una delle imprese più ardue mai provate dagli esperti del genere. Ci è riuscito forse un caro amico della Krampus, indicandoci con l'etichetta che è tutto e niente di “Nerdcore”, ovvero il potere della violenza messo in mano a chi la usa per divertirsi. Però anche qui siamo vicini ma non abbastanza. La realtà è che non ci siamo mai posti limiti di genere, deve essere distorto, ovvio, ma può essere anche una mazurka distorta. Quindi ci lasciamo trasportare da qualunque cosa possa ispirarci, dalle canzoni di natale alle musichette che senti in ascensore, non c'è limite, abbiamo una coscienza piuttosto ampia dei nostri gusti che quando qualcosa ci piace capiamo subito se potrà essere messa in una canzone o diventare uno spunto per una cazzata. Attualmente, dopo tutto il lavoro svolto negli anni precedenti, abbiamo trovato una formula più semplice per riuscire a finire i pezzi in tempi che non siano anni, ovvero componiamo solo dopo aver bevuto ettolitri di birra, registriamo quello che ci piace e qualche giorno dopo, passato l'effetto, dichiariamo la canzone conclusa.
Abbondanza di conigli in sala prove
Chi si occupa di scrivere i testi? Che cosa dite nei vostri pezzi e soprattutto, come nasce un pezzo dei Little White Bunny?


I pezzi nascono da una piccola idea, un giro di chitarra o un incontro ritmico di batteria e basso, poi Yomo osserva da lontano, pensa a qualche cazzata che va di moda o potrebbe diventare una moda, quando la cazzata è matura abbastanza si cerca una melodia, da lì in poi la forma inizia ad essere definita ma si aspetta sempre che qualcuno si opponga a qualcosa, allora gestiamo una specie di forum dove toni la legge, che di fatto è la legge, dice la sua, tomoski si oppone e mike arriva da dietro con un pretesto allegro che ci fa capire che ci dobbiamo volere bene tutti e alla fine ci abbracciamo. I testi parlano di un po' di tutto, principalmente di quello che rende un uomo del ventunesimo secolo un grande protagonista del proprio onanismo. E di carote. Conigli e carote.
  
Nel 2011 avete vinto le selezioni regionali di Italia Wave, uno dei concorsi più importanti per band emergenti in Italia e siete andati in Puglia a rappresentare il Trentino Alto Adige. Cosa ricordate di quell'esperienza? 

Le cicale. Uno sciame di cicale costante nel camping. Ma proprio che noi facciamo qualcosa di vicino al metal e sappiamo cosa vuol dire spaccare le orecchie, ma lì in puglia non abbiamo idea di che cosa diano da mangiare alla cicale. Andavamo a letto con le orecchie che fischiavano da quanto erano potenti. La puglia sarà anche la terra del reggae, ma le cicale sicuro lo odiano e per questo si sono date al noise potente.

Parteciperete a qualche altro contest? Secondo voi cosa dovrebbe cambiare in Italia per promuovere maggiormente la musica underground indipendente?  
Raccolta differenziata in sala prove

Sinceramente crediamo che ci sia già abbastanza promozione, che può diventare accessibile facilmente se paghi un manager per farti girare, che tu poi sia una band valida o no questo non ha importanza. Di contest ce ne sono a migliaia oramai, per qualunque genere e settore, ogni festival fa una gara per portare le band a seguirne l'andamento, questo fa aumentare l'attenzione attorno all'evento stesso e genera pubblico. Poi la band viene dimenticata, ma questa è un'altra storia. Oramai si calcola che ci sia una band ogni tre abitanti dell'Italia, una cifra piuttosto alta, per questo abbiamo pensato di emigrare verso la Lapponia, li c'è meno dispersione. 

So che avete suonato anche all'estero. E' stato difficile “uscire” ? Se si, quali difficoltà avete avuto? Secondo voi sarebbe possibile per le band locali, organizzandosi in più gruppi o creando degli “scambi” con band oltrebrennero riuscire a promuovere la vostra musica altrove? 

L'unica cosa difficile dell'estero sono i limiti di velocità, in svizzera ci hanno multato per un eccesso di ben 1 kmh! Per il resto, la situazione è come ovunque nel mondo. Ci sono i luoghi e le possibilità, bisogna solo avere le palle di prendere e salire su di un furgone pieno di strumenti sapendo che tornerai indietro con meno soldi di quando sei partito. Se qualcuno conosce locali, persone, è una ricchezza per la sua band e per chi deciderà di coinvolgere in questa avventura, pensiamo ad una delle band nostre amiche, gli Slowtorch, che riesce sempre a fare tour fantastici e che l'hanno scorso ha portato con se i Thunderkids. Un esempio di come la collaborazione può portare a vivere esperienza molto birra interessanti. 

Un canale per la diffusione della musica è youtube. Pensate alla possibilità di girare un videoclip che vi veda anche come attori e non solo come musicisti?

Ci pensiamo da tanto, ci sono mille idee ma girare un video si sta rivelando un'impresa ancora più ardua del comporre un cd. Questo perché siamo abituati a fare tutto da soli, quindi ci confrontiamo e accantoniamo più volte quello che nasce spontaneo ma non riusciamo a realizzare. Ecco, crediamo che la soluzione sia che degli alieni registi ci prendano dicendo: “Ora si gira il video se no qua diventate vecchi.”

Ultimamente è uscita la compilation per i vent'anni del Papperlapapp, dove compare anche un vostro nuovo pezzo (Jessica Fletscher is good for fishing). Però io so che state lavorando a qualcosa di nuovo! Potete anticiparci qualcosa?

Foto di The Little White Bunny
Una compilation fantastica hai dimenticato di dire, dove ci sono alcune delle band più importanti di Bolzano e dintorni. E realizzata a tempo di record. Visto che sei carina e ci hai portato dei dolcetti alla carota allora possiamo dirti cosa bolle in pentola. Un film sulla vita di Toni la Legge con Morgan Freeman come protagonista e Charlize Theron nel ruolo di Tomoski! No dai, non è vero, ci hai creduto? Stiamo preparando un E.p. Comprensivo di canzoni tutte nuove nuove che poi decideremo come sfruttare. Forse due micro cd? Forse quattro singoli? Magari le facciamo uscire dieci secondi alla volta e poi uno le deve cucire assieme e chi indovina la composizione riceve carote in omaggio. Ci sono tante possibilità davanti, non escludiamo niente. Sappiamo solo che il filo conduttore sarà il bianco.

Un'ultima curiosità: chi è il più “coniglio” di tutti??
Nessuno, noi siamo solo quattro carote, l'unico vero coniglio è il coniglio stesso, che ci da la forza per essere suoi discepoli in questo mondo che ha tanto bisogno della guida di esseri illuminati come lui, piccoli, pelosi, morbidi esseri illuminati e coccolosi. Grazie coniglietto.


http://thelittlewhitebunny.bandcamp.com/

giovedì 10 gennaio 2013

INDECENT EXCISION - Quando la passione diventa...brutal

Foto di Indecent Excision

Il brutal death metal è vero underground. E´ un variante del metal e forse è un po’ meno conosciuto … quello che è certo, è che i suoi fans sono senz’altro tra i più fedeli e appassionati e sono quelli che macinano chilometri su chilometri pur di assistere ai concerti dei loro beniamini. 
INDECENT EXCISION è un gruppo altoatesino di brutal death metal. Eva ha avuto occasione di sentirli dal vivo (vedi cronaca del concerto ) ed è rimasta colpita dalla loro performance, una musica travolgente, una ventata di energia e una forte presenza scenica. Matteo Bazzanella (Vocals), ha un growl rotondo, molto potente, che “riempie” il locale. Hannes Gamper (Guitar & Drum programming) invece, ha le mani che “scivolano” sul manico della chitarra a una velocità pazzesca: in realtà sembra che “schiacci” dei tasti e non delle corde, proprio come fanno i pianisti … E poi ha dei capelli invidiabili! E il bassista? E’ uno tosto, ma è una new entry, lo scopriremo dall’intervista. Beh, Eva li ha trovati proprio simpatici (il che non guasta mai!) Ha "corteggiato" virtualmente Hannes, fino a che è riuscita ad intervistarlo per voi, scoprendo  che per gli Indecent Excision non ci sono barriere geografiche o linguistiche che possano allontanare; questi musicisti sono veri cittadini del mondo, aperti a collaborazioni transoceaniche nel segno del divertimento e della musica!

E allora godetevi questa intervista e… STAY BRUTAL a tutti!!  

 
Il vostro è un genere un po' di “nicchia”, come vi siete appassionati a questa musica? Qual'è stato il vostro percorso musicale dall'infanzia a oggi? 

 
Hannes - Foto di Indecent Excision
Ciao Eva! Innanzitutto ti voglio ringraziare per il tuo interesse per la nostra band e per questa intervista. Nel mio caso è stata un’evoluzione abbastanza lenta. Avendo cominciato a suonare la chitarra da solo nell’ambito punk-rock da adolescente, col passare del tempo ho cercato sempre nuovi territori e sfide musicali. Cosí, pian piano, mi sono addentrato nel metal, a partire dal thrash, attraverso il death, per poi arrivare al brutal death. Quello che mi ha colpito di piú di questo genere è la sua energia, ma anche il fatto che é molto vario e non pone alcun limite creativo.

Il brutal death metal è caratterizzato da chitarre distorte e grande velocità di esecuzione, voce growl e testi truculenti. Di cosa parlano i vostri pezzi? Siete veramente “cattivi” o ... vi dipingono così?
Matteo - Foto di Indecent Excision
Come hai detto tu, si tratta di musica estrema – distorsioni esagerate, drumming molto tecnico e veloce, voce disumana… I testi di conseguenza non potranno parlare di fiorellini e orsetti di peluche (anche se sarebbe una cosa nuova hehe). I testi, nel nostro caso, sono una cornice intorno alla musica e vanno adattati a essa. Non ha nulla a che vedere come siamo noi personalmente, anzi, spesso noto che piú violenta è la musica, piú tranquilla è la gente che la fa.
Come giudicate il panorama musicale altoatesino/sudtirolese in generale e in particolare quello del brutal death metal? Le nuove generazioni si appassionano a questo genere musicale?
Noto che ci sono dei bravi musicisti nella nostra zona, e questo da sempre. Il solito problema, a parere mio, è che le band non hanno il coraggio o spesso la possibilitá di uscire dall’Alto Adige. Tanti gruppi si sciolgono dopo aver suonato piú volte sempre nei stessi centri giovanili e anche il pubblico si stufa dopo un po’ di vedere sempre gli stessi gruppi. Per fortuna ultimamente la cosa sta cambiando un po’ ed è un bene. Anche la scena Brutal Death sta crescendo in questi ultimi anni. Ci sono alcuni gruppi promettenti come i Meat Devourer o i Blood Edition. Vediamo cosa porta il futuro.

David - Foto di Indecent Excision
Voi suonate molto anche all'estero. Recentemente avete suonato in Germania e a Los Angeles, negli Stati Uniti. Quali differenze avete trovato nel pubblico americano rispetto a quello europeo? E' vero che all'estero la professione del musicista è considerata a tutti gli effetti una professione come un'altra?
Quello che ho notato io, è che il pubblico americano è molto piú diretto di quello europeo. La gente va a un concerto Brutal Death e semplicemente si diverte! Il pubblico è senz’altro piu attivo e reattivo che in Italia, dove solitamente c’è poca affluenza e poco calore o movimento davanti al palco. Giá in Germania il discorso cambia, anche lí il pubblico si diverte molto di piú che in Italia per esempio.
Per quanto riguarda la musica come professione non so darti una risposta chiara visto che qui stiamo parlando dell’underground. Non si puó parlare di professione perché non c’e guadagno, anche se di lavoro e impegno se ne mette davvero tanto. Una cosa è certa, suonare in un gruppo Brutal Death sicuramente non viene visto come una cosa “seria”.
Per la diffusione della vostra musica date maggiore importanza ai festival di genere e cioè alla musica live o alla rete?

Credo che bisogna fare entrambe le cose per promuovere la propria musica. Serve sia la presenza in rete che quella live. Internet è utile e facilmente utilizzabile, al giorno d’oggi tutto passa per i social network ed è facile per un gruppo farsi notare dal pubblico. I live peró servono per stabilire contatto umano con i fan ed è sempre bello incontrare persone che si conoscono solo via internet che vengono poi a sentirci dal vivo. Entrambe le cose sono importanti e si completano a vicenda.
Copertina - Foto di Indecent Excision

Dove è stato girato e come è stato realizzato il video “Entwined By Vermin, Submerged By Vomit” per promuovere l'uscita dell'album “ Deification of the Grotesque”?

Il video lo abbiamo girato a Salorno, in parte in saletta e in parte sotto la cascata che al tempo era senz’acqua. Girato col Iphone e montato dal nostro amico Max.

Nel concerto “Slaughter in the Alps” a Bolzano, avete suonato con i Sick. Come nascono queste amicizie d'Oltreoceano? Avete in programma qualche collaborazione con altri gruppi?

I Sick li abbiamo conosciuti tramite il loro chitarrista che era in viaggio per l’Europa l’anno scorso. Poi loro ci hanno organizzato un concerto a Los Angeles quando eravamo negli Stati Uniti, cosí noi abbiamo ricambiato il favore allo “Slaughter in the Alps”. Siamo sempre in collaborazione con diversi altri gruppi, ognuno di noi ha i suoi side project e gruppi vari.
 
Recentemente avete cambiato bassista. Presentatecelo e diteci quale sarà il suo contributo al suono della band.

Il nuovo bassista si chiama David, è di Roma e suona anche nei Coprphiliac e nei Devangelic. 
  
Nel 2011 è uscito il vostro album “Deification of the Grotesque” Potete anticiparci i vostri progetti per il futuro? State lavorando ad un nuovo album?  

Sì, stiamo lavorando a pezzi nuovi e appena siamo pronti registreremo il nostro prossimo CD, ma siamo ancora agli inizi della fase di composizione. Grazie ancora per l'intervista e un saluto a tutti i lettori. Spero di vedervi al prossimo Slaughter in the Alps!


martedì 8 gennaio 2013

WOODEN COLLECTIVE - L'unione fa la forza!!!

Metti il proprietario di una catena di residences in Trentino, con il pallino della musica e la necessità di promuovere l'esercizio ricettivo. Metti poi una band composta da tre ragazzi dalla faccia pulita, il batterista che è anche un fantastico regista, la loro musica e la necessità di promuoverla attraverso un videoclip. Metti tutte queste cose in una pentola, mescola bene, cucina il tutto e ottieni il primo esempio di co-marketing tra un privato e una band locale. Ecco un'operazione che forse farà scuola: il video Garnì Aparthotel Pricess-Trentino Residences feat Woodencollective.


In questo caso, l'obiettivo del privato è stato quello di ottenere un video pubblicitario che evochi un'atmosfera spensierata, utilizzando un pizzico di ironia e una trama che in qualche modo incolli lo spettatore allo schermo per almeno quattro minuti: un lasso di tempo nel quale lo spettatore possa anche vedere gli interni del residence (sauna e piscina compresa), alcune attività sportive tra quelle offerte in zona e naturalmente i panorami mozzafiato delle Dolomiti di Fassa. Obiettivo della band è stato quello di trovare il modo per promuovere la propria musica con un videoclip a costo zero. Secondo il parere del committente (Trentino Residences, una catena di residences, tra i quali il Garnì Princess Aparthotel di Canazei) l'obiettivo è stato centrato; da spettatrice posso confermare l'interesse che in me ha suscitato il video e, cavolo, non deve essere per niente male trascorrere una vacanza lì!
Foto di Trentino Residences
L'atmosfera piacevole del video è anche merito della musica del Wooden Collective, quella musica pop gradevole, a volte un po' reggae e a volte un po' qualcosa d'altro, musica suonata e cantata bene, che piace un po' a tutti e non stufa mai....Sicuramente un genere adatto ad un'atmosfera rilassata, confortevole e che possa ricordare il termine....“piacevolezza”!! Per i pochi di voi che non li conoscono, il Wooden Collective è una band della Valsugana, composta da Iacopo Candela (guitar, voice), Francesco Osti (bass) e Stefano Bellumat alias Joe Barba (drum anche per The Squirties), quest'ultimo intervistato più volte da Eva anche perchè regista di altri videoclip.
Eva è riuscita ad intrufolarsi per voi nel backstage. Non chiedetemi come ho fatto: ci sono riuscita e basta!
Foto di Trentino Residences
Una levataccia! Rinuncio ad un paio di ore di sonno per essere puntuale al ritrovo mattutino a Canazei: si deve girare tutto in un giorno!! Cielo da cartolina, neve e impianti al top. Mattina esterni, pomeriggio interni: così parlò il regista. Peccato che i due attori (Iacopo e Francesco) si affidano al Tom Tom e vanno a Lavazè al posto di Canazei (due località di montagna con la zeta, facile sbagliarsi!) Poco male; con un po' di ritardo, arrivano e si sale con la funivia, dalla località Pecol alla Skiarea Belvedere. Che panorama!! Attrezzatura per le riprese, chitarra, slitta, ciaspole, snowboard, spade per bambini... (non si sa mai!) La trama del video in poche parole è questa: due giovani turisti in vacanza sulla neve, il primo (quello grasso) cerca di dimagrire con ginnastica, sci, dieta, sauna, piscina, tutto sotto il controllo del secondo, che non ha problemi di dieta e si abbuffa di hamburger e patatine!! La musica è quella di Hourglass, pezzo estratto dall'album “HAIR 'N' SHAVE, MATE!”(Gulliver Studio, 2011).
Quello “grasso” è Iacopo il cantante, che pesa (solo nel video) ben 132 kg!!!
La slitta serve da “carrello”per le riprese in scivolata, i turisti osservano un po' incuriositi la comitiva e ballano al ritmo della chitarra mentre saliamo in funivia. Curiosità: il playback si fa ascoltando il pezzo con le cuffiette nascoste sotto il berretto! (Beh, ovvio... direte voi! Per me invece è una scoperta!) Il regista è puntuale, serio e professionale...Però ci si diverte!! Si pranza all'aperto mentre si gira, si fa una battaglia a palle di neve perché è divertente ...e poi giù!
Non c'è tempo da perdere: le riprese nelle stanze, stube, zona wellness, ecc... Alcuni piccoli ospiti danno una mano: qualcuno regge l'iphone per il playback in piscina, altri due fanno salire l'ago della bilancia, salendoci sopra assieme a Iacopo...
Verso le 18 tutti a casa; a Stefano spetta ancora il montaggio. Bene: io mi sono divertita un botto!
Questo video può essere un esempio da seguire!
Turismo e musica locale hanno entrambi bisogno di potenziare la loro visibilita' in rete, e... l'unione fa la forza. Perchè no???Una band ci mette del suo in termini di prestazione d'opera (musica + recitazione); un'impresa turistica ci mette una parte del suo budget pubblicitario!
E allora ricordatevi: CO-MARKETING! Questa è la parola magica!!
Foto di Trentino Residences