sabato 17 novembre 2012

THE CASUALTIES + Thunderkids R'n'R Bz 16.11.2012 - Organizzazione Poison for Soul



Arriviamo intorno alle 22.00 e c'è già un bel po' di gente radunata davanti e dentro al Rock'N'Roll Club di Bolzano. Seratona Punk in programma. Biglietto 15 Euro, che ci possono stare tutti, visto la fama dei Casualties e il fatto che Bolzano è una delle tre date italiane del tour del gruppo (altrimenti dovevate andare a Roma o Milano). Al momento stanno proiettando un video che non mi ha "preso"  più di tanto, sarà che ci sono skateboarder che fanno acrobazie e la cosa non mi interessa. Più interessante è la varia umanità che si sta radunando dentro il locale; riconosco molti bolzanini onnipresenti ai concerti (NB quello con il cappottone gotic che c'era anche a Sloughter in the Alps, oggi è completo di cappellino di lana, che non toglierà nemmeno questa volta, per tutta la serata), ma altri che forse bolzanini o sudtirolesi non sono. Forse trentini-alto Garda, mi sembra di capire, non so, ma questi in giro per la città non li ho mai visti; oppure conciati così in giro per la città non ci vanno. Il look è infatti per alcuni ricercatissimo: anfibi, canottiere che lasciano tatuaggi in vista, borchie e catene su pantaloni stretti, un po' calati sul culo, molto british per la fantasia a quadretti, bretelline colorate. La ricercatezza maggiore è nell' acconciatura che per alcuni deve aver richiesto un bel po' di tempo, visto la perfezione statica di certe creste centrali a raggiera lunghe almeno 10 cm o più! Alcune ragazze dai capelli fucsia dormicchiano sui divanetti. Forse sono quelle arrivate da Firenze in treno, e che hanno lasciato i sacchi a pelo al guardaroba. Insomma, mentre mi guardo la gente che passa (buona quantità di giovani) il video è finito, si smonta lo schermo (bella l'idea del video per introdurre una serata) ed iniziano i bolzanini Thunderkids. 

Scaldano il pubblico, che è già bello e pronto al pogo e ai tuffi dal palco: gran suono. Non dura molto,(o è stato così bello che è volato) ma decisamente bravi, interessante anche il cantante. Poi mezz'oretta di cambio strumenti, smonta e monta. Ci si guarda un po' in giro, si guardano le magliette in vendita, si beve qualcosa: poi tutto è pronto per i Casualties. 


I ragazzi con le creste in prima fila mi impediscono di fotografare il cantante: mi sembra di essere al cinema, nel senso che c'è sempre qualcuno più alto di me che mi fa vedere "a tratti", devo zigzagare con la testa per vedere quello che succede davanti. Lo vedrò poi a casa nel video fatto con l'iphone dal marito. Il cantante ha un'acconciatura da urlo: un goku supersayan con punte bionde a raggiera che sfidano la forza di gravità (avrà usato un gel a rapida presa o una resina bicomponente?) il bassista ha qualche problema con l'ampli, poi risolto, il chitarrista è un "belluomo" : cresta rossa e nera centrale e la canotta in tinta con i tatù sulle braccia. Il batterista come sempre non lo vedo, neppure dribblando le alte creste che mi stanno davanti, però picchia duro. La musica è grezza, giro di chitarra tipicamente punk per il primo pezzo, coretti che si imparano subito (nel senso che il pubblico li conosce già e li canta a squarciagola).


Già dal primo pezzo le magliette si sfilano (per i concerti da pogo è preferibile vestirsi "a cipolla" lo insegnano anche alla scuola materna, si sa) e iniziano i tuffi dal palco. Bastano poche canzoni e arriva l'apoteosi, il gran casino: sono gli spettatori stessi che salgono sul palco, pogano sul palco, cantano sul palco con il bassista e il chitarrista, si buttano su quelli rimasti sotto. A dire la verità non riesco a capire come i musicisti riescano a suonare/cantare in mezzo a quel bordello, ma suonano e cantano pure: è incredibile! Alla fine di ogni pezzo la gente viene invitata a scendere dal palco, direttamente dagli organizzatori che hanno un bel da fare, soprattutto quando una "montagna umana" ovvero un ragazzone di due metri (x2) vuole cantare a fine canzone ancora nel microfono del bassista. Nonostante il casino tutto rimane nelle righe e sotto controllo (vedo alcune gocce di sudore che scendono dal cappellino di Maurice, l'organizzatore): per qualche pezzo il pogo rimane in sala (molti lividi, qualche labbro ammaccato, ma niente fratture) ma poi i fans più sfegatati sono ancora sul palco a fare i coretti con i loro idoli. Una ragazza rossa dai lunghi capelli bacia sulla bocca il bassista: affetto da ogni dove. Sudore alle stelle, ma una corrente d'aria (forse in uscita dalle finestrelle in zona cessi) mantiene l'aria respirabile. Questo quello che succede nelle prime file, ma di lato e dietro si può godere lo spettacolo senza ammaccature, pur ricevendo qualche spruzzo di birra sui vestiti (il vestito buono lasciatelo a casa). I concerti punk americano, ben riusciti sono così!!! Se il casino non lo vuoi vedere, resta in cameretta e sentiti l'album in cuffia, no?
Complimenti Poison for Soul: hai fatto centro anche questa volta.

Scusate la qualità delle immagini, ma questa era la situazione a ridosso delle prime file...