venerdì 7 dicembre 2012

SLOWTORCH ... in dolce attesa!!



QUESTA SI CHE E' UNA NOTIZIA! Altro che principesse d'Inghilterra con le nausee! La vera notizia di questi giorni, arrivata appena sussurrata alle orecchie di Eva è che gli Slowtorch sono entrati in studio per registrare il loro nuovo album! Eva non poteva fare finta di niente, perchè è TROOOPPO curiosa. E così ha rincorso la band e le ha fatto l'intervistona a più voci! Gli Slowtorch sono Bruno Bassi (guitars), Karl Sandner (Bass), Fabio Sforza (Drums) e Matteo Meloni (Vocals).
E' una band MOOOOLTO interessante nel panorama musicale altoatesino; dal vivo trasmettono una grande energia. Si, perchè questi ragazzi sono decisamente rock e si avventurano (col furgone) anche in altri paesi per suonare la loro musica, Stoner Rock o giù di lì, musica decisamente esportabile... da bollino BLU! Questa è la loro intervista!
La vostra band nasce nel 2005 e compone da subito pezzi originali. Molte band nascono da grandi amicizie, a volte nascono per caso. Ci potete raccontare il momento preciso in cui qualcuno di voi disse le fatidiche parole “Ehi! Ma perché non formiamo una band?”  
Bruno: Prima di tutto grazie dell’interesse, Eva! Gli SLOWTORCH non sono nati per caso. Ho sempre suonato la chitarra e composto musica. Nel 2004 ho fatto ascoltare il mio materiale ad un amico, cantante di una band gothic. I pezzi gli sono piaciuti e siamo quasi subito andati in studio a registrarli. Poi abbiamo messo su la band con un altro chitarrista, bassista e batterista. Al momento, di quella formazione rimango solo io, e gli altri musicisti si sono conosciuti grazie agli SLOWTORCH. 
Avete fatto un bel po' di live in passato, non solo in regione, ma anche all'estero, Germania, Austria e Inghilterra; un po' meno forse nelle altre regioni italiane. Vorrei sapere com'è stata questa esperienza e quali eventuali difficoltà avete trovato a esportare la vostra musica fuori regione.

Bruno: I concerti all’estero sono particolari, già solo per il fatto di essere in tour con i compagni e passare ore insieme su un furgone andando verso posti nuovi. Le reazioni del pubblico sono sempre buone, ci siamo sempre divertiti un sacco. L’unica incognita è che il più delle volte non si conoscono i locali, quindi è difficile capire come ci si troverà – puoi fare 10 ore di macchina per suonare in una bettola per 2 birre, come puoi ritrovarti su un palco gestito da professionisti ed avere un servizio da star. Insomma, è un’avventura. 
Karl: All'estero è più facile suonare i locali sono meglio attrezzati e c'è più cultura musicale, però devo dire che mi sembra che anche da noi la situazione stia migliorando. Vorremmo tanto suonare di più in Italia, sarebbe più comodo e ci sono ottimi posti con un ottimo pubblico, ma, paradossalmente, è molto più difficile!

La scelta di scrivere in lingua inglese è dettata dalla volontà di creare un prodotto esportabile, è dovuto alla realtà plurilingue della nostra provincia o è solo più adatta al vostro genere musicale? Di cosa parlano i vostri testi?

Bruno: Parlo inglese fin da piccolo, quindi è la mia seconda lingua, in più credo che sia la lingua più adatta al rock’n’roll. E ci rende “esportabili”. Karl: Se vuoi uscire all'estero l'inglese e quasi obbligatorio!
 
La vostra musica non è solo Stoner, ma ha anche altre influenze. Come è cambiato il suono degli SLOWTORCH dal 2005 a oggi e in quale direzione sta andando?

Bruno: La musica degli SLOWTORCH è evoluta insieme ai cambi di line-up che hanno portato idee nuove e gusti più variegati. Siamo partiti dall’essere un gruppo di metallari con ascolti abbastanza simili. Ora ognuno di noi quattro porta nella band elementi, gusti ed ascolti personali e diversi dagli altri. Aggiungici che con il passare degli anni si migliora come musicisti e automaticamente si sperimentano nuove direzioni. Direi che lo stile è sempre quello degli inizi, ma i pezzi che scriviamo ormai sono più maturi.
Karl: La miscela è data dalle quattro personalità diverse dei componenti, che a loro volta racchiudono più personalità!


Cosa pensate del panorama musicale provinciale/regionale? Avete in programma delle collaborazioni con altri musicisti altoatesini o trentini?

Bruno: Spesso mi meraviglio del numero di gruppi sparsi per la regione, c’è veramente una buona scelta di stili musicali in giro, anche se sento di molti gruppi praticamente bloccati in saletta. Per ora non abbiamo in programma delle collaborazioni, ma non le escludiamo in futuro.  
Karl: L'Alto Adige brulica di gruppi validi! Sempre disposti alle collaborazioni!  
Matteo: Credo che mai come in questo momento a Bolzano ci siano band che meriterebbero di raccogliere i frutti del proprio lavoro. Personalmente adoro Fugitive, Satelliti e The Little White Bunny su tutti. Ma ci sono molte altre realtà che emergono e sempre più musicisti con le idee chiare. Un’altra considerazione: sta facendo molto bene alla nostra città il fatto di essere finalmente “toccati” dalla scena musicale underground internazionale. Cioè, cazzo, noi qui abbiamo suonato con Fatso Jetson e Karma To Burn!

A breve (il 14.12.2012 ndr) uscirà una compilation per il ventennale del centro giovanile Papperlapapp, nel quale troveremo anche un vostro pezzo. Cosa ha rappresentato per voi il Papperlapapp e come è nata questa collaborazione?

Bruno: Il Papperla è uno storico punto fisso della scena. Anni fa, quando facevano ancora i concerti nella sala grande, ci si trovava lì. Bellissimo. E continua ad essere un punto d’incontro, per alcuni concerti e per le salette messe a disposizione dei gruppi locali. La collaborazione è nata perché anche noi SLOWTORCH per sette anni abbiamo usato le salette del Papperla per le prove. Karl: Il Papperla ai suoi tempi era grandioso, il bello è che tutti noi quattro attuali SLOWTORCH lo frequentavamo ma all'epoca non ci siamo mai incontrati né conosciuti. 
In questi giorni avete iniziato a lavorare in studio al vostro prossimo album. Ci potete dare qualche anticipazione e ci potete dire quando uscirà e per quale etichetta? Pensate di fare anche voi la versione in vinile, come sembra la tendenza di molte band underground?

Bruno: Per ora abbiamo finito la preproduzione del CD. A breve dovremmo partire con le registrazioni definitive, ma è presto per dire quando uscirà il disco. In quanto a etichette valuteremo l’offerta più interessante fra chi si proporrà per pubblicarlo. Dipenderà anche dall’etichetta se uscirà una versione in vinile – sarebbe bello, ma credo troppo costoso.
 
Per la diffusione della musica molte band si affidano oggi non solo ai live, ma anche al web e a youtube. Per l'uscita dell'album avete in progetto la realizzazione di un videoclip? Affiderete a qualche artista/designer locale la realizzazione della copertina dell'album?

Matteo: Fa parte della promozione di un disco e della band il fatto di creare più “rumore” possibile, quindi è certo che ce la metteremo tutta per produrre un videoclip, piccoli filmati da pubblicare sui social network, un packaging accattivante e qualsiasi “trovata” che possa aiutarci a veicolare la nostra musica. Ora però è ancora troppo presto per poter essere più precisi.
 
Parlateci del prossimo tour: insomma, quando potremo sentirvi ancora live?

Bruno: Ci stiamo organizzando per l’anno prossimo, vedremo se sarà possibile tornare in Inghilterra. Faremo sicuramente un release party per il CD nella prima metà del 2013, ovviamente a Bolzano. Per il resto abbiamo in vista concerti in Austria e nel Nord Italia e forse alcuni festival per l’estate. Tutte le info verranno pubblicate sui nostri siti, quindi diventate nostri amici su www.facebook.com/SLOWTORCH e visitateci spesso per essere sempre aggiornati!  
Karl: Sempre interessati a suonare live, ovviamente a condizioni umane!! Rimanete collegati ai nostri contatti, che quando si farà il release party ci sarà da divertirsi!!! 



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