lunedì 10 dicembre 2012

LUCIDARE I TAGLI - Nuovo video per i TBSOD

 

(Ovvero l'intervista di tre piccioni con una fava)

 

http://www.tbsod.com/ 

Nuovo video per i The Bastard Sons of Dioniso. Un video di ben 8 minuti e passa. Atmosfere magiche, porte che si aprono sui prati, vasca da bagno con dentro uno che scrive, uno bello, una bella, un galeotto, un pugile, un negozio di abbigliamento e una bara ... Una collaborazione a più mani. Eva ha voluto vederci chiaro ed ha deciso che era tempo di fare un'intervista allargata, ovvero l'intervista di tre piccioni con una fava, intervistando Michele Vicentini (guitar dei Bastard Sons of Dioniso), Stefano Bellumat  (noto come Joe Barba, regista del video, batterista de The sQuirties e Wooden Collective) e Felix Lalù (artista-pittore-artigiano a tutto tondo- cantautore alpinmelodicopunkdacameretta , co-paroliere del pezzo e attore nel video). Ne è venuta fuori una cosa che più interessante di così non si può! Tutto quello che volevate sapere sul video bastardo, un vademecum per come girare i videoclip low cost e alcuni consigli per come scrivere pezzi in italiano! Insomma, di tutto di più! 

La prima domanda a Michele. I testi dell'ultimo album dei TBSOD (Per non fermarsi mai ndr), sono tutti in italiano. Questa scelta, che vi fa certamente onore perché non facile, è una scelta obbligata per far breccia sul pubblico italiano o sul mercato discografico italiano? Scrivendo solo in italiano, non rischiate di limitare la diffusione della vostra musica ?

Michele: La scelta dell'italiano dopo anni di inglese è stato un passo quasi spontaneo anche se un pochino sofferto. L'unico esperimento fino al 2009 era l'arrangiamento di "io non compro più speranza", una hit di qualche secolo fa, poi nient'altro, tranne rari esperimenti mai pubblicati.
Il confronto con l'italiano è stato probabilmente una conseguenza del grosso impatto mediatico post Rai, che ci ha portato ad un esame di coscienza sia sulla qualità dell'inglese proposto (molto grossolano) sia e soprattutto per il grado altamente goliardico dei contenuti, che non ci avrebbe risparmiato una denuncia dagli alcolisti anonimi, anche se in realtà poi la tirata d'orecchie è avvenuta comunque. L'italiano è arrivato come una badilata sul setto nasale, una sfida per metterci alla prova su quanto fossimo cresciuti e quanto riuscissimo ad esprimere il disagio provato nelle ultime esperienze. La morale della favola è che io amo le tronche e l'italiano è decisamente la lingua più sbagliata per esprimersi. Felix Lalù prego confermi. Non c'è nella maniera più assoluta un collegamento fra la scelta della lingua e la diffusione/limitazione che questa impone sul mercato, anche perché ignoriamo quale sia il modo per far breccia, o forse siamo consci che non esiste proprio una maniera giusta.

Backstage/Foto Federico Sassudelli
Il nuovo video è (secondo me), molto diverso da quelli fatti in precedenza. Ha uno stile diverso, forse più maturo, poco decifrabile ed in questo senso più interessante e, permettetemi, meno “da cartolina”. E’ la dimostrazione di un cambio di rotta, di una crescita della band o un esperimento ben riuscito? Perché vi siete affidati a Stefano Bellumat per la regia? 

Michele: Già la scelta del pezzo lasciava libero spazio alla fantasia. Metti insieme noi tre, Bellumat, Felix Lalù e Caio, qualcosa di pazzerello doveva per forza uscire. Anche secondo me il video è più maturo dei precedenti, e la spiegazione sta nel semplice fatto che è stato ideato, creato, e montato in "casa" e senza limiti temporali. Intendo dire che la possibilità di ampia comunicazione e confidenza con Bellumat si è dimostrata produttiva per il risultato finale, anche partendo da una produzione minore rispetto ai nostri video precedenti. Stefano ha proposto un'idea iniziale che ci ha subito intrigato, l'abbiamo sviluppata assieme, non preoccupandoci che ci sarebbero volute settimane per procurare materiale, persone, location e permessi. Siamo subito partiti in quarta, e ci abbiamo messo anche meno del previsto.

Per ognuno di noi il video può avere un significato diverso, forse il fatto di essere un po' “nebuloso” lo rende interessante, per cui non vi chiederò il significato del video. Diteci però dove è stato girato (le diverse location), chi ha partecipato al video e se la vasca di bagno (decorata da Felix) sarà messa all'asta per scopi benefici.

Michele: Le location del video sono molte: la scena del ballo di Simone e Irene al teatro di Borgo Valsugana; Le scene di Fede in palestra e sul ring al Master Institute di Lavis; le mie scene nella prigione in un sotterraneo di una casa di Borgo, dove vive Alessandro Galvan degli Squirties; Jacopo in macchina sulla strada che da Borgo porta in Sella, come pure le steadycam nel bosco; il negozio con Caio all'abbigliamento Il Cappello di Borgo; il prato è l'altopiano di Marcesina, località incredibile al confine fra Trentino (Grigno) e Veneto (comune di Enego). Hanno partecipato e aiutato molte persone, gli interpreti sono Felix Lalù, Simone Sassudelli, Irene Schindele, Tiziano Mattivi, e Moira Bondi. La vasca di lamiera è stata recuperata letteralmente sotto ad un cumulo di letame, lavata, tagliata (era da incasso), molata, pitturata e dotata di piedini da divano, il tutto dai TBSOD in officina Vicentini. Felix Lalù l'ha sapientemente decorata direttamente nel prato di Marcesina il giorno stesso delle riprese, mentre noi tentavamo con difficoltà di farci il nodo alla cravatta. Purtroppo tuttora puzza di vernice bruciata e credo nessuno avrebbe il coraggio di avvicinarvisi.  

Michele e Felix, il pezzo "LUCIDARE I TAGLI" è considerato, dai molti fans dei tbsod uno dei migliori dell’album, non solo per la musica ma anche per il testo, che è scritto in collaborazione con Felix. Ci potete spiegare il significato del testo? Come è nata la collaborazione per questo pezzo?

Michele: Noi TBSOD abbiamo spedito la traccia audio con melodia vocale "na na na" a Felix, che trovava lo strumentale molto buono e d'ispirazione per un suo testo. Qualche giorno dopo si è presentato con le parole in mano. In un pomeriggio di sala prove lo abbiamo un po' modificato per incastrare meglio la metrica leggermente diversa dall'originale. Con qualche cambio di verso e termine il testo era definitivo. Ma tengo a sottolineare che il concetto di antieroe spompato Mickey Rourke in rappresentanza dell'artista disperso e dimenticato è di Felix, e ci ha subito acchiappato.

Felix: Il testo parla del film "The Wrestler", con Mickey Rourke. Il film è uno tra i miei preferiti e Mickey Rourke è semplicxemente l'attore ideale per interpretare quel ruolo. Nel film è un wrestler che ha avuto il suo momento di vera gloria vent'anni prima, un Hulk Hogan allo sfascio, o forse un Hit Man Hurt che si è perso in chissà che cosa (figa?roba?investimenti nella Enron?) e si ritrova quasi calvo, senza famiglia, con una figlia che non vede mai e innamorato di una puttana (per niente male peraltro) ma soprattutto messo malaccio a fare incontri di wrestling davanti a 40 persone in palestre scalcagnate della circoscrizione di Roncafort, per dire.
Anche la vita dello stesso Mickey Rourke ha avuto curvone paura: gran figo, consacrato da 9 settimane e mezzo ma con velleità da attore meglio, abbandona la carriera per dedicarsi alla boxe professionistica, a tirar
pugni a gente che lo vorrebbe rovinare (pensa se sei un pugile e combatti con Scamarcio, lo vuoi solo sfondare). Fa qualche incontro, perde spesso, gli rovinano la faccia. Poi torna, fa una manciata di ruoli da coprotagonista che ruba la scena ai protagonisti finchè Darren Aronofsky (quello di Requiem for a dream, uno che col disagio ci sa fare) lo piglia e lo ributta in pista. Meritava un oscar, se gli oscar andassero alla gente che li merita.
Quando ho sentito la musica in sala prove dai Bastard ho pensato subito che fosse la più bella suite musicale che avessero mai composto, di una maestosità dramatica. Ho pensato che era musica cazzuta ma che lasciava l'amaro in bocca, come di dio decaduto. Mi è subito venuto in mente The Wrestler, ho chiesto ai ragazzi di poterci scrivere una canzone, ho litigato per una mattina con la melodia di voce del Vice per incastare tutte quelle tronche maledette (quella di cui vado più fiero è "e bermi il mio cachet") e dopo tre giorni dopo era già così più o meno com'è ora.

Backstage/Foto di Federico Sassudelli

Felix, scriverai ancora per i tbsod o per altri?

Felix: Ho scritto una canzone per Le Origini della Specie ma sul disco hanno usato la stessa musica con un altro testo loro (e comunque figo) e li capisco.
Ho scritto una canzone per gli Squirties, ma me l'hanno bocciata perché c'era dentro un pezzo hiphop e li capisco.
Ho proposto di scrivere una canzone per i Bob and the Apple ma non mi hanno più cagato e li capisco.
C'era un pezzo mio in Aou dei Supercanifradiciadespiaredosi (melodia che in effetti avevo rubato ai The International Noise Conspiracy e poi riutilizzato in Le Lu La Lu) e poi l'han tolto, e li capisco.
Ho anche proposto di scrivere per Bob & Mat (un duo noneso che fa roba tipo Django, quando
non si perdono con le cover) ma poi mi son dimenticato di scrivere il testo, o non mi veniva.
Ne scriverò altre per i Bastard, se dio vuole.
Ed è in arrivo una collaborazione con Giacomo Gardumi e Simone Gardumi, i cugini meraviglia.
Mi piacerebbe tanto scrivere per i Wooden Collective e per i Very Short Shorts.
Vorrei scrivere una canzone sbregamudande, tipo Albachiara. L'ho proposto a Le Origini della Specie ma ma dopo Silvio rimembri ancora penso che ne abbiano avuto abbastanza. Allora credo che lo chiederò a Davide Battisti, che mi sembra l'unico vero cantautore pieno di sè del Trentino.
Anzi lancio un appello. Volete scrivere in italiano ma avete problemi con le tronche? (se in ogni vostra canzone c'è me, te o fragile vi garantisco che ce l'avete) (qui una piccola guida per cantautori) Scrivetemi: a me vengono così, in due giorni vi scrivo una canzone che è la meglio che abbia mai scritto e ve la regalo. Se non vi piace la buttate al cesso ma io intanto mi sono divertito un tot.


Felix, nel video mi sei sembrato molto convincente anche nel ruolo di attore (sviolinata ndr). Ti avevo già visto nel tuo video ufficiale Dame il vulvon , Ti spero o in altri video “artigianali/caserecci” dove in genere cantavi, anche guidando il trattore, ma non c'era sceneggiatura o frammenti di storia. In questo video sei proprio un attore di cinema muto. Come è stata questa esperienza?  

Felix: Diciamoci la verità: nel video come attori facciamo tutti cagare. Non dico che non siamo divertenti, che non onoriamo il nostro ruolo, che non abbiamo un senso nella storia, ma come attori facciamo cagare. A parte Irene ovviamente, ma lei ha il vantaggio che è figa. Dire che recitiamo  bene sarebbe un'offesa a chi recita per professione, ma anche per diletto. Com'è stata questa esperienza? Per fortuna che sono senza vergogna.


E adesso una domanda per Stefano : Rosie per the Squirties, Veramente tu per Davide Battisti, Lucidare i tagli per i Tbsod, sono video interessanti, diversi uno dall'altro e mai banali. Quale è secondo te la ricetta per girare un buon video? 

Stefano: Magari avessi la ricetta per girare buoni video! Sicuramente dopo anni di gavetta posso dire di riuscire a concretizzare abbastanza bene quello che mi si crea in testa. Il ragionare sempre in termini low cost, poi, mi permette di trovare soluzioni originali, creative, che nel marasma di videoclip commerciali possono trovare una precisa connotazione e divertire l'osservatore. Proprio in quest'ultimo, ripongo il mio massimo rispetto. Il fatto che qualcuno possa perdere minuti della propria vita per visionare una mia creazione artistica, mi obbliga a lavorare con la maggior professionalità possibile. Da questo principio nasce la mia volontà di creare sempre una trama: in essa ripongo messaggi più o meno celati che dovrebbero portare gli utenti a porsi delle domande.
Le idee delle trame che si sono viste in questi video da te citati, possono essere datate diversi anni (es, felix calato in una vasca scrivendo a macchina). Il segreto è segnarsi tutto e sperare che arrivi una canzone che possa vestire il soggetto.
Altra cosa fondamentale è che la band accetti le tue proposte e abbia fiducia nel tuo operato.
Infine, sperando di non peccare in modestia, posso affermare che i miei video hanno una buona fotografia con una buona conoscenza delle regole fondamentali, cosa che troppo spesso vedo ignorare.
Il giorno che riuscirò a far vedere la musica e ascoltare le mie immagini, mi potrò dire soddisfatto dei lavori realizzati.
Per fare un bel video, insomma, basta NON avere soldi e soprattutto fregarsene delle idee delle band.


Backstage/Foto Federico Sassudelli
Tutti e tre siete musicisti e potete rispondere a questa domanda (ognuno per sé): per far conoscere la propria musica è importante oggi uscire con un video? Perché?

Michele: Una volta esistevano uffici stampa che facevano tutto il lavoro di promozione dalla A alla Z, e non si poteva fare altrimenti per farsi notare al di fuori della propria zona. Gli unici ad avere a disposizione tali strutture erano le case discografiche, e sicuramente le major avevano un peso decisamente più importante rispetto ad oggi.
Da qualche anno internet ha rivoluzionato il modo di fare pubblicità, sia per chi la fa sia per chi la riceve. E' meno costoso promuoversi, almeno con video, interviste, fotografie, recensioni, ecc... ma al tempo stesso hai più concorrenza, perché tutti possono farlo. Un video fatto bene o perlomeno intrigante rimane ancora una delle ultime mosse disponibili per galleggiare fra queste onde, anche se spesso va a discapito del brano stesso, portando l'audio in un secondo piano rispetto al visivo. E' per questo che le donne in bikini e i macchinoni la fanno da padroni.
Stefano: Ormai il mercato vuole un pacchetto ben preciso: singoli standardizzati, videoclip banali annessi, determinata immagine dei musicisti.
Io cercherei di uscire da questa ottica commerciale promuovendo il videoclip come arte. E' fondamentale per una band uscire con il video solo per il fatto di rapportare la propria musica e il proprio testo ad un estraneo che, con le proprie emozioni e stati d'animo, possa concretizzare e rendere “fisico” un qualcosa di principalmente inesistente, effimero, come lo può essere la musica.
Il mio invito è, quindi, quello di non fare video tanto per farli, ma di riconsiderarlo come ennesimo sbocco creativo della band. Il regista dovrebbe essere considerato un membro effettivo del gruppo musicale.
Felix: Semplicemente non c'è alternativa. Perché la gente,, così come noi, guarda la musica in youtube. E il guarda qua funziona meglio del senti qua. Non c'è niente di male, è un dato di fatto e c'ha pure i suoi vantaggi (es: le canzoni dei Ratm suo youporn)



Molte band regionali non si sono cimentate ancora nella realizzazione di video. Uno dei motivi è ad esempio il costo elevato. C'è un budget minimo per la realizzazione di un videoclip e come si può riuscire a risparmiare ?(dalla ricerca di sponsor alla ricerca di costumi e comparse)

Michele: Io dalla mia posso dire senza alcuna presunzione ma con spirito da artigiano che prima di tutto, ma non soltanto per i video, tutti i lavori dove riesci ad arrangiarti ti fanno risparmiare molto, almeno fino al massimo delle proprie capacità. Da lì in poi, chiedi aiuto a chi è del settore. A volte magari si sbaglia, ma è utile buttarsi e provare, e spesso è anche molto divertente. Crearsi da soli le scenografie, procurarsi il necessario, chiedere aiuto ad amici volenterosi, cercarsi le location, alla fine ti portano un gran vantaggio, e può succedere che il risultato sia uguale o migliore che affidando tali compiti ad altri. Il costo medio di un videoclip a produzione totale, quindi, lo ignoro. Bellumat deve ancora presentarci la parcella, ma so che sarà un'anima pia.
Per la cronaca questo video non ha alcun sponsor, tutte le persone nei ringraziamenti hanno aiutato offrendoci le location, attrezzature e manodopera. 

Stefano: Per quanto riguarda il costo dei video, ripeto, può essere davvero irrisorio (felix insegna): tolte le spese di videocamere e/o attrezzature, la storia in sè può essere raccontata in economia: per Rosie, credo che gli sQ abbiano speso forse 15 euro in rose finte, quello di Davide neanche quelli. Anche quello dei Bastard si è basato soprattutto sulla ricerca di situazioni gratuite e di volontariato.
Certo, c'è la spesa di lavoro del regista o della troupe. Io lavoro principalmente da solo, quindi i costi si ammortizzano di molto.
C'è piuttosto una questione di rispetto verso il regista: non si può pensare di farlo lavorare sempre gratis: vi assicuro che tra ideazione, stesura soggetto, riprese, montaggio e post produzione sono tantissime le ore che si perdono dietro a un videoclip.
Con il wooden collective a breve sperimenteremo dei videoclip musicali prodotti da ditte private, facendo accollare a loro tutte le spese. Un'idea di marketing innovativa per il Trentino che, sono sicuro, potrà trovare molto terreno fertile.

Felix: A me ad esempio  a volte un mio amico con la barba mi presta una videocamera da sport estremi. Per il resto non ho idea. Di solito è l'idea che conta.

Il Trentino è terra di cooperative e ultimamente è diventato anche il set di diverse produzioni cinematografiche e televisive. Pensate in futuro di “mettere su” una cooperativa tra di voi per la produzione di video musicali in Valsugana ... una specie di Bolliwood nostrana?

Michele: Non sono molto favorevole alle riprese di film di produzione esterna in provincia. Non aggiungo altro a riguardo.
Non ho la testa di un videomaker ma sarebbe interessante e sicuramente di grande stimolo la collaborazione fra i vari gruppi per la creazione di videoclip. C'è già chi si muove in questa direzione e gli faccio i complimenti.
Stefano: Qualcosa di simile a una “cooperativa” virtuale credo esista già: lo studio dei bastard è stato usato per registrare Rosie, i Bastard hanno usato me per il loro videoclip, Felix ha curato la copertina sQ.
Pensandoci bene, se fossimo avidi imprenditori avremo già conquistato il mondo con le nostre idee.
Felix: Forse mi sono perso qualcosa. Io non so niente di tutto ciò. E semmai diventerebbe una Volliwood, suppongo.


Siete tre artisti, tre musicisti. Ci potete dire a cosa state lavorando e quali sono i vostri progetti a breve termine?

Michele: Abbiamo svariati pezzi già abbastanza definiti. Stiamo lavorando sui testi per trovare una rinnovata ispirazione sulla linea da seguire, e c'è già qualcosa di buono.
Nel frattempo i live non si fermano e cercheremo di tenere almeno questo ritmo, se il settore ce lo consentirà.
Stefano: I progetti musicali sono attualmente concentrato in studio: con gli sQ un Ep al blue noise studio e con il wooden un singolo in italiano registrato da Ivan Benvenuti a Pomarolo sempre prodotto dalla Gulliver production. Per quanto riguarda i video, ne ho talmente tanti da fare che la lista sarebbe davvero troppo lunga.
Per Natale, potreste vedere qualcosa di davvero carino!

Felix: Io voglio fare una canzone veramente cristiana, nel senso che tu la vedi e dici quello è un cristiano che fa una canzone cristiana. Lo farei solo per attirare un nuovo tipo di pubblico, ovviamente, un pubblico con una grande devozione per i suoi idoli.
Poi un disco nuovo della Piccola Orchestra, ma registrato meglio degli altri due.
Ma prima registreremo il primo disco de La Spuma per el Bocia, il nuovo duo di cover di cori della montagna piano/chitarra/tamburi e due voci.
Poi vorrei tanto ma tanto tanto registrare un disco dei Bue e diventare il primo gruppo metal a suonare alla notte della taranta ma suono con degli simpatici stronzi che non hanno né tempo né voglia.

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