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Foto Burning the Ocean |
Questa è la loro storia. In quattro si conoscono grazie alla locale scuola di musica, poi formano un gruppo, ma rimangono ben presto senza cantante. Allora pensano di coinvolgere il vicino di casa, che ascolta metal ma non ha mai pensato di fare il cantante: si, perché è proprio così, le grandi amicizie e le bands nascono quasi per caso. Mirco, il cantante per caso, ci prova e la cosa gli riesce pure bene: siamo nel 2009 e nasce il gruppo “Burning the Ocean”. Per prima cosa cercano il loro suono facendo cover, toccando vari generi – da Franz Ferdinand al metal “sai, di quelli con le barbe lunghe”, mi dice il bassista. Ma l'esperienza dura solo per un po' di tempo "per tre concerti", dice chitarrista biondo, (arrivato in sala prove con la chitarra sulle spalle a bordo di uno skate), "perché come tutti i gruppi metal" dice l'altro chitarrista "noi volevamo fare la nostra musica".
Definiscono il loro suono “metalcore, melodic-hardcore "con un pizzico di deathmetal" mi suggerisce il batterista. I testi, in inglese "è più internazionale, lo capiscono tutti" dicono, parlano delle difficoltà di tutti i giorni, della sofferenza, oppure sono contro la guerra. I Burning the Ocean si rammaricano del fatto che spesso tutti i generi metal vengano “bollati” come satanici da quelli che di musica non capiscono nulla, i loro testi non sono “cattivi”.
Hanno suonato un po' dappertutto in provincia, vorrebbero ampliare il “loro raggio d'azione” suonare magari anche in Trentino e suonare nuovamente in Austria, dove hanno fatto una bella esperienza. Il pubblico lì è molto più caloroso e partecipa anche numeroso ai concerti live. Proprio in Austria è stato registrato il loro ep “Overcome”, allo studio Graveyard, con Fritz Hammer ed i suoi collaboratori. Chiedo che mi raccontino qualcosa del videoclip “The way it Ends”. Così scopro che è splendidamente “handmade” ovvero fatto in casa, con amici e parenti “quello legato è uno nostro amico, ” dicono ridendo.
La giuria di qualità di Upload ha selezionato anche loro, tra i 13 semifinalisti del concorso,(su 100 iscritti) cosa un po' inaspettata, dico io, visto che solitamente nei “talent” emergono più facilmente generi musicali “più orecchiabili”. Evidentemente Upload vuole essere un po' diverso. I Burning the Ocean non sono interessati molto “ai contest”, (a parte quelli per band metal, naturalmente), ma ad Upload si sono iscritti perché è una bella vetrina per farsi conoscere e aiuta a trovare contatti per suonare anche all'estero. “Ci hanno dato una mano per suonare in Austria”, dicono soddisfatti.
Sapete che vi dico? Qui ci troviamo di fronte a dei giovani metallari dalle unghie molto affilate, musicalmente parlando, naturalmente!